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L'arte può perciò solo ricoprire il ruolo di provocazione e di rottura con le convenzioni formalistiche della classe al potere, può proclamare il distacco con la realtà mistificata dei pseudovalori borghesi creando i presupposti per un nuovo linguaggio in attesa di una realtà nuova. L'arte ha come funzione di presentare il male, l'arte è il luogo della verità oltre l'equivoco delle realtà, è la dimensione sostitutiva e riparatrice della vita, ma non può trasformare il male, può solo indicare quale potrà e dovrà essere la REALTA UNICA che sia oltre i limiti le paure le angosce delle REALTA PARTICOLARI delle classi in lotta.
Ed è solo il marxismo che può dare la risoluzione «umana» e definitiva delle successive realtà particolari. L'arte perciò deve compiere la sua parte in questa corsa alla realizzazione dell'uomo, indicando questa realtà risolutrice insita nel marxismo e nell'idea comunista, appoggiando ed esaltando ogni azione di lotta ogni rivolta che sappia far avanzare di un altro passo ancora l'ultima definitiva lotta di classe tra oppressori e uomini che credono al diritto della libertà UNICA ed UGUALE per tutti.