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"E' la storia di un giovane studente universitario, Maurizio Merlati, che, entrato a far parte di un piccolo gruppo terrorista, quasi senza rendersene conto arriva a rapire ed uccidere un ingegnere delle fabbriche di Marghera. Arrestato e condannato all'ergastolo, sconta lunghi anni di carcere. Graziato, ormai vecchio, decide di scrivere la storia del suo tragico destino. Il libro inizia da qui. Maurizio Merlati, devastato nello spirito, inizia a scrivere la sua storia rivolgendosi al lettore in cerca di una comunicazione con un mondo che lo ha rifiutato, e con cui oggi vecchio e stanco - tenta di tracciare una spiegazione di quanto gli è accaduto nel ricostruire gli episodi della sua storia (l'omicidio, il processo, il carcere). Ma nel procedere dello scrivere, il ricordare diviene autocoscienza, un sofferto e sempre più solitario dialogare con se stesso. Riemerge così dalla sua memoria, con sempre maggior forza, l'alter ego, l'inventata figura di Krisa, nato in modo confuso nel tempo giovane dell'università e poi costruito e reso quasi fisico nei lunghi anni di segregazione. Krisa diviene l'unica sua ossessionante compagnia, frammentata ai rimorsi e ai ricordi, con una successione incalzante del raccontare che diviene sempre più una storia parallela alla sua. Emergono due identità - quella di Merlati e quella del Krisa - che nella memoria il vecchio e sconfitto Merlati porta a confronto ed analizza in una furiosa ricerca di riscontri che possano giustificare le sue scelte di vita di giovane idealista, le motivino ideologicamente ed idealmente.