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Accadde sin dall'inizio, se è vero che ogni tradizione o religione tramanda subito la sudditanza fem¬minile come regola, impedendo sempre alla donna l'espressione dell'oggetto, il potere cioè di tramandare se stessa attraverso le forme costruite.
Voglia prepotente di perdere tempo, di buttarlo allegramente dalla finestra aprendo questo vetro che da troppi giorni aspetta di essere pulito, consumarlo senza pensieri, senza pensare che le scorte sono limitate, godermi la mia voglia di vivere e non interrogarla, rifletterla, scriverla, ma goderla semplicemente nel sole di questa primavera reticente, passeggiare coi miei figli nella campagna nuova.
Ma i giovani d'oggi sanno cosè l'amore? O meglio: sanno far l'amore? Mi trovo perplesso, all'interno della mostra A come... amore, nelle nuove sale della Bevilacqua La Masa in via Einaudi. Dicono che l'amore oggi si fa con la testa. Certo. Ma qui, trasposto in pittura, l'amore pare qualcosa di cerebrale: una specie di voyeurismo forzato. Insomma, tante immagini, tante parole, ma... poca voglia di far l'amore. Mi sbaglio?